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Alemagna News15.2.2010 |
Alemagna: Stellungnahme Arge Stop Transit |
Per Altre Strade: Rassegna stampa |
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Österreichs Parlament hat die Alpenkonvention ratifiziert und damit ist jeder Weiterbau der Alemagna über österreichisches Gebiet ausgeschlossen, in welcher Variante auch immer. Aus den italienischen Medienberichten der letzten Wochen ist klar erkennbar, dass die nunmehr wieder aktiv gewordenen Autobahn-Betreiber in der Region Veneto eine neue hochrangige alpenquerende Straßenverbindung zwischen den bestehenden Transitrouten zwischen der Brenner- und Tauernautobahn schaffen und damit weitere Alpentäler dem umwelt- und gesundheitsschädigenden Straßenverkehr opfern möchten. Es ist allseits bekannt ist, dass wegen der hohen Kapitalintensität mit Autobahnbau nur wenige Arbeitsplätze geschaffen werden. Mit der gleichen Investitionssumme könnte man in arbeitsintensiveren Bauprojekten (z.B. thermische Gebäudesanierung, Klein-Projekte für erneuerbare Energie, Bahnausbau usw.) ein Mehrfaches an Beschäftigung als beim Autobahnbau erzielen. Die Behauptung, Autobahnbau fördere die regionale wirtschaftliche Entwicklung in benachteiligten wirtschaftlichen Regionen, entbehrt laut Untersuchungen der deutschen Bundesanstalt für Landeskunde und Raumforschung*) jeglicher wissenschaftlichen Grundlage. Angesichts der sich dramatisch verschärfenden Klimaproblematik ist es kurzsichtig und höchst unverantwortlich, den CO2-produzierenden und damit klimaschädigenden Straßenverkehr durch weiteren Ausbau von Autobahnen oder Schnellstraßen zu fördern. Es verwundert, dass gerade die Regionalregierung des Veneto diesen Weiterbau wiederum unterstützt, zumal die Küstenstadt Venedig durch den Klimawandel besonders gefährdet ist, in den anschwellenden Fluten der Adria zu versinken. Es ist höchst an der Zeit, für den Personen- und Gütertransport umweltverträgliche, insbesondere klimaverträgliche Transportarten wie zum Beispiel den Bahnverkehr auszubauen.und zu nützen. Politik kann nicht darin bestehen, bloß die kurzsichtigen Profitinteressen der Frächter- und industriellen Bau-Lobby zu befriedigen. Politiker und Betonlobby, die glauben, die Alemagna als Autobahn oder Schnellstraße schon irgendwie über österreichisches Gebiet weiter bauen zu können, werden nicht nur an der in Österreich rechtsgültigen Alpenkonvention sondern auch am entschlossenen und ungebrochenen Widerstand der Bevölkerung in den betroffenen Alpentälern scheitern. Auch in Südtirol ist der Widerstand ungebrochen. *) Die deutsche Bundesforschungsanstalt für Landeskunde und Raumordnung hat durch eine umfangreiche Untersuchung in 57 deutschen Regionen festgestellt: "Der Ausbau des Fernstraßennetzes in peripheren ländlichen Regionen (wirtschaftlichen Randgebieten) kann weder regionale Wirtschaftsentwicklungsprozesse auslösen noch fördern." (Forschungen zur Raumentwicklung. Raumwirksamkeit von Fernstraßen, Bonn) Comunicato Arge Stop Transit - Lienz (Arbeitsgemeinschaft Stop Transit Carinzia, Ost- e Südtirol) rispetto alle nuove spinte per il prolungamento dell`autostrada di Alemagna.Il Parlamento Austriaco ha ratificato la Convenzione delle Alpi, escludendo in questo modo ogni possibilità di prolungamento dell'Alemagna su territorio austriaco, sotto qualsiasi forma. Nelle ultime settimane i media italiani riportano che i fautori delle autostrade presso la Regione Veneto sono tornati alla ribalta e premono per un nuovo collegamento transalpino che si collochi fra le autostrade esistenti del Brennero e dei Tauri, sacrificando al traffico stradale ambiente e salubrità di altre valli alpine. E' ormai ampiamente riconosciuto che la costruzione di un'infrastruttura autostradale comporta grandi investimenti di capitali ma pochi nuovi posti di lavoro; le stesse somme investite in altri tipi di progetti (per esempio nella ristrutturazione termica degli edifici, in piccoli progetti per le energie rinnovabili, investimenti sulla rotaia etc) porterebbero a ben maggiori e diversificate ricadute occupazionali. Secondo uno studio del Governo tedesco (affidato al Bundesanstalt fur Landeskunde und Raumfoschung) l'affermazione che un'autostrada favorisca lo sviluppo economico e occupazionale delle regioni economicamente svantaggiate attraversate manca di qualsiasi presupposto scientifico. (Dalla ricerca, effettuata in 57 regioni tedesche, è emerso che la costruzione di una rete stradale di lunga percorrenza in regioni periferiche non favorisce né mette in moto processi regionali di sviluppo economico). Rispetto poi alle drammatiche problematiche legate ai cambiamenti climatici, la richiesta di nuove autostrade o superstrade che concorrono ad incrementare le emissioni di CO2 non può che definirsi miope e irresponsabile. C'è da stupirsi che questo tipo di progetti vengano sostenuti proprio dalla Regione Veneto, tenuto conto che Venezia, città d'arte, è particolarmente esposta al rischio di venire sommersa dalle acque dell'Adriatico, a seguito di un suo innalzamento provocato dai mutamenti climatici. E' ormai inderogabile puntare su sistemi di trasporto per merci e persone che siano sostenibili sotto gli aspetti ambientale e climatico, ad esempio sul sistema ferroviario, da rinnovare e da rendere fruibile. La politica non può prescindere da tutto questo al solo scopo di favorire le logiche di profitto a breve delle lobbi dei trasportatori e dei costruttori. I politici e le lobbi del cemento convinti di poter proseguire in qualche modo con l'Alemagna, sotto forma di autostrada o di superstrada, sul territorio austriaco, verranno fermati non solo dalla Convenzione delle Alpi in vigore in Austria, ma anche dalla immutata e ferma opposizione degli abitanti delle vallate alpine, opposizione allargata anche al Sudtirolo. Gennaio 2010 |
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